Marchi

8 Marzo 2021

8 Marzo 2021

8 Marzo 2021 giornata internazionale della donna, istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche,politiche, e soprattutto la discriminazione e la violenza subita in quasi tutte le parti del mondo.

Un anno intero di COVID, un anno dove la Donna ha dovuto ancora una volta lottare ed adattarsi ad una situazione difficile e complicata.

Un pensiero va a quelle che hanno vissuto un momento così particolare e delicato come la gravidanza, in questo periodo storico. Nemmeno tutte le varie visite di controllo sono state assicurate, riducendo anche le tappe che, per le madri, erano motivo di rassicurazione. Ma come è cambiato il ruolo di donna e mamma in questo anno, tra gravidanza parto e post? Lo abbiamo chiesto a uno dei medici del reparto di ginecologia dell'ospedale Ruggi D'Aragona di Salerno. Ci ha confessato che la prima parola che gli veniva in mente fosse “SOLITUDINE.... La donna purtroppo, per tutelare se stessa e il bambino, non puo' ricevere visite, non puo' avvalersi di aiuti familiari ed esterni durante la degenza, per non mettere in pericolo la loro salute. Vivono la gravidanza intrisa di ansia, paura e frustrazione continua, cercando di evitare quanto possibile le uscite, gli spostamenti, se non strettamente necessari. Tra distanziamenti, mascherine, disinfettanti, misurazioni continue, autocertificazioni e coprifuoco, hanno paura e sentono quella responsabilità di poter arrecare danno o perdere i loro piccoli. Nemmeno durante il parto e la successiva nascita del bambino, è( ovviamente) permesso l'ingresso ai familiari. Solo uno di loro puo' vedere per pochissimo il piccolo. Mentre prima, sopratutto al sud, l'ospedale era un luogo di ritrovo, un momento di aggregazione familiare, dove ci si riuniva per conoscere il nuovo arrivato, incuriositi, per vedere che aspetto avesse. Oggi gli ospedali si sono svuotati da tutto quello che non è necessario ed urgente. Da questo punto di vista, il personale sanitario ha trovato giovamento, meno responsabilità, meno grattacapi, meno gente che affolla le sale e le stanze; più tranquillità". Il non poter condividere un momento di cosi' grande gioia con i propri cari, nemmeno dopo quando si torna a casa, sta minando tutti quegli aspetti emotivi, umani: ci sta rendendo più soli e sfuggenti. E le donne, che hanno sempre avuto una maggiore capacità di mostrare i propri sentimenti, la propria emotività e sensibilità degli uomini, si stanno forse un po' indurendo, per cercare di andare avanti con più forza, alfine di ritrovare quella “NORMALITA'” tanto desiderata. Oggi non regalate solo fiori, cercate di capirle, regalatele un po' di tempo. Se avete dei figli teneteli un po' di piu', donatele un po' di respiro, o magari contribuite un po' di piu' a casa. Offritevi di aiutarle. C'è la necessità di sentire un po' di calore ed affetto che oggi dall'esterno non si può più ricevere. Abbracciatele, stringetele forte! Stringendole magari riusciremo a trovare ancora di piu' la forza:INSIEME!!!!

Auguri, ce la faremo!